La Reggia di Caserta e il suo parco, due gioielli di ineguagliabile splendore, sono stati inseriti nellaWorld Heritage List dell’Unesco nel 1997.
Progettata nel Settecento da Luigi Vanvitelli, su incarico di Carlo III di Borbone, la Reggia, che rappresenta il trionfo del barocco italiano, è una delle opere più importanti del famoso architetto napoletano: il suo visitatore resta incantato dalla bellezza degli interni e dalle magnificenze dell’esterno.
Curatissima nei dettagli ed articolata su quattro monumentali cortili, la costruzione è fronteggiata da uno scenografico parco oggi meta di migliaia di turisti.
La Reggia di Caserta si presenta come un vero e proprio complesso monumentale che occupa 45.000 mq e, con i suoi cinque piani, raggiunge un’altezza di 36 m. Sulla facciata principale si aprono 143 finestre e nel palazzo ci sono ben 1200 stanze e 34 scalinate. L’edificio è fabbricato in mattoni e i due piani inferiori sono rivestiti con lastre di travertino. L’intera struttura è coronata da un’ampia cupola centrale.
Visitando il suo interno si è stupiti dal continuo susseguirsi di stucchi, bassorilievi, affreschi, sculture, pavimenti a intarsio. Notevoli sono quelli della Sala di Astrea, della Sala di Marte e della Sala del Trono. Quest’ultimo è il più grande degli appartamenti reali ed era adibito al ricevimento delle personalità.
Le parti più scenografiche della reggia sono probabilmente l’insieme dell’atrio e del monumentale scalone d’onore e la cappella.
Notevole è anche il teatro di corte, mirabile esempio di architettura teatrale settecentesca: la sala a ferro di cavallo piuttosto arrotondato è resa solenne dalla disposizione particolare delle colonne, ad ordine gigante.
Parte integrante della maestosità e della bellezza della Reggia è il parco, composto da fontane e cascate.
Il parco è un tipico esempio di giardino all’italiana, costruito con vasti prati, aiuole squadrate e, soprattutto, un trionfo di giochi d’acqua. Lungo l’asse centrale, si susseguono vasche, fontane e cascate, ornate da grandi gruppi scultorei. Ne risulta un effetto scenografico di grande impatto che raggiunge il culmine nella Grande Cascata. Il parco si estende fino alla sommità della collina antistante il palazzo, dove un giardino inglese fa da cornice ad una passeggiata tra piante esotiche.
Singolare è infine il fatto che il Giardino all’Inglese, meno simmetrico rispetto a quello all’italiana, fu voluto da Maria Carolina d’Austria e vi furono piantate numerose piante indigene ed esotiche, fra cui alcuni bellissimi cedri del Libano.
Assieme alla Reggia di Caserta e al suo parco, l’Unesco ha inserito nella World Heritage List anche l’Acquedotto, sempre realizzato dall’architetto Luigi Vanvitelli e il vicino complesso di San Leucio
Da Napoli, Salerno, Bari Autostrada A30 uscita Caserta sud.
Parcheggio comunale seminterrato in Piazza Carlo III (nei pressi della Stazione)
REGGIA E PARCO DI CASERTA
Biglietteria tel. (0039)0823-448084
(0039)0823-277580
CHIUSURA ORDINARIA SETTIMANALE: MARTEDÌ
Altri giorni di chiusura:
1. Gennaio, Lunedì in Albis, 1. Maggio, 25 Dicembre. Le aperture straordinarie in tali giornate di chiusura saranno di volta in volta segnalate
Appartamenti Storici
Apertura: 8:30 – 19:30
Chiusura biglietteria: 18:45
ultimo ingresso: 19:00
Uscita dal museo: 19:25
Aperture serali del sabato (7 maggio-1 ottobre 2016)
La località di san Leucio è alle pendici dell’omonimo colle che prende il nome da una chiesetta longobarda intitolata al Santo.
Gli Acquaviva, principi di Caserta, nel XVI secolo, vi costruirono “L’Imperial Palagio del Belvedere”, un casino di caccia e di riposo da cui si gode ancora oggi un’incantevole vista che arriva fino al mare.
Alla metà del XVIII secolo, Carlo di Borbone ne divenne proprietario e destinò a zona di caccia la campagna, i vigneti, gli uliveti ed il bosco annessi al ‘Palagio’. Nel 1773, Ferdinando IV fece recintare tutta la proprietà con un muro -comprendendovi monte Briano, san Silvestro e monte Maculo- e vi fece costruire un casino, oggi detto Casino vecchio, perché il palazzo del Belvedere era degradato dal tempo. Nei pressi di questo Casino tra il 1773 e il 1778 furono realizzati locali destinati a “vaccheria” (e così nasce il Quartiere Vaccheria).
Il Casino fu quasi subito abbandonato perché, il 17 dicembre 1778, vi morì Carlo Tito, il primogenito del Re e di Maria Carolina.Innamorato del luogo, Ferdinando IV fece restaurare e trasformare il Belvedere per se e la piccola comunità che abitava entro le sue mura. Contemporaneamente decise di dare impulso alla manifattura di calze e veli già presente sin dal 1775 e diede ordine all’architetto Collecini di costruire un edificio industriale per tutto il ciclo di lavorazione della seta e avente per centro l’antico palazzo.
Nel 1778 si dette l’avvio alla lavorazione della seta -dalla coltivazione dei gelsi alla cura del baco, dalla filatura alla tintura e tessitura della seta, dalla distribuzione alla commercializzazione dei manufatti- e alla costruzione degli edifici della scuola normale e delle abitazioni delle maestranze.
Nel 1779 Ferdinando IV promulgò il codice di leggi che regolava la vita della “Reale Colonia di san Leucio”.
La colonia ebbe il massimo splendore tra il 1788 ed il 1799, allorché fu ordinato al Collecini la costruzione di Ferdinandopoli, città radiale di grosse dimensioni in cui si sarebbero realizzate le ormai affermate idee illuministiche, centro molto più complesso e civile per la vita della colonia giacché prevedeva nelle sue strutture anche un ospedale ed un teatro.
La Rivoluzione partenopea prima (1799) e l’arrivo dei Francesi, poi (1805), fecero svanire il progetto e la colonia di san Leucio andò sempre più regredendo anche con il ritorno del Re dalla Sicilia dopo i dieci anni di occupazione francese.
Dopo l’unità d’Italia, l’opificio borbonico divenne prima proprietà demaniale, poi comunale, con la successione di diverse gestioni fino al fallimento, nel 1910, dell’ultima società che lo gestiva.
La visita al Complesso Monumentale di san Leucio richiede un’attenzione particolare in quanto le testimonianze artistiche s’intrecciano continuamente con quelle di una piccola città industriale; le testimonianze della presenza della famiglia reale sono quasi un tutt’uno con quelle della vita e delle varie attività degli operai e dei maestri della seta, dell’attività scolastica, delle abitazioni delle maestre e del direttore.
Raggiunta Caserta dalle uscite Caserta Sud o Caserta Nord, seguire le indicazioni turistiche per il Complesso Monumentale di san Leucio
Belvedere san Leucio tel. 0823 301706
Reggia di Caserta – Complesso Vanvitelliano
Biglietteria tel.0823 448084/0823 277380 fax.0823220847 e-mail reggiacaserta@tin.it / caserta@arethusa.it www.arethusa.net
Ente Provinciale per il Turismo tel.0823 322233 / 0823 550011 fax 0823 326300 Ufficio Info tel.0823 321137 fax 0823 355877
Richiedi informazioni [contact-form-7 id=”4″ title=”Contact form 1″]
Clicca sul logo di Villa Buonanno ed inizia a chattare con il nostro staff
Powered by WhatsApp Chat